IL LAVORO DEL SOLE DI AGOSTO

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Rapporto confidenziale a cura di Carmelo Romeo . 2019
arteideologia raccolta supplementi
made n.18 Dicembre 2019
LA RIPRESA DELLE OSTILITÀ
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Scolii al rapporto di Agosto

* Un appunto personale
Credo di ricordare che nel suo testo più famoso Monod critica l’applicazione della dialettica nel trattare le leggi della natura, dato che questa porterebbe ad un nuovo risultato, ecc...
Io ho sempre inteso che la dialettica porterebbe ad un risultato diverso, nel senso di superiore in quanto contiene e mostra il processo reale da cui perviene; la negazione della negazione è dunque soprattutto una modifica qualitativa qualora dal processo siano stati rimossi gli elementi metafisici/arbitrari/artificiosi, i quali ce lo mostrerebbero come modifica soltanto quantitativa priva di una storia determinata...
[…una pipa è sempre una pipa, ma una pipa in quanto merce non è affatto una pipa assoluta; con un ‘valore’ monetario dal quale è tolto dalle sue condizioni algebriche (storiche) con un atto di forza il simbolo di ‘incremento’ D (plusvalore) si ‘calcolerebbe’ un rapporto produttivo solo quantitativo (idealistico, astorico), privo della sua qualità specifica di rapporto ‘capitalistico’…] [1]
... e critica l’esempio del seme di Engels [qui c’è da considerare che il seme non è piantato, diciamo così, nel campo del seme stesso o in sé, dove marcirebbe assieme al suo programma genetico, ma nel campo allargato dei “progetti” della Natura, dove il programma trova il proprio trasduttore assieme alle materie per autocostruirsi (il per sé dell’in sé?) come ‘spiga’…nel tempo e nello spazio dei progetti ecc…


* Cosa sta a significare "realmente" leggere in un testo che...

Per vedere in che modo questa sconcertante realtà del mondo delle particelle subatomiche influenza le nostre concezioni dello spazio e del tempo, consideriamo il processo di diffusione al quale prendono parte fotoni, elettroni e un positrone… e vediamo che l’elettrone viaggia ‘prima’ verso il punto B e ‘poi’ verso il punto A; eppure l’assorbimento del fotone avviene prima dell’altro fotone in B ? [2]

... Forse che l’elettrone ha invertito la sua direzione per viaggiare "realmente" all’indietro nel tempo?
Assolutamente no.
Quello a cui noi "realmente" abbiamo assistito è semplicemente la descrizione letteraria del diagramma di un processo di diffusione costruito convenzionalmente (come la ‘biforcazione’) sugli assi dello spazio e del tempo; vale a dire che anche il viaggio all’indietro nel tempo accade solo nella realtà equivoca dei modi formalizzati dalle comunicazioni simboliche...
 
… però intanto la possibilità di viaggiare nel tempo (magari per modificarne il corso storico) ha generato una forte suggestione - che si può concretizzare in un meme utile all’immaginazione e alla letteratura, e dunque anche alla scienza. E tuttavia…

... Tuttavia, il solo fatto che ci sia presentato uno schema del mondo esotico o insolito non significa, di per sé, che ci siano ragioni per crederci. Avremo bisogno di tentare di capire qualcosa delle motivazioni alla base delle ricerche dei teorici moderni, quando tentano di scandagliare più in profondità i meccanismi interni dell’universo. […]
E’ molto probabile che il ventunesimo secolo rivelerà intuizioni persino più meravigliose di quelle con cui siamo stati benedetti nel ventesimo secolo. Ma affinché ciò avvenga, avremo bisogno di idee nuove e potenti, che ci conducano in direzioni significativamente diverse da quelle attualmente seguite. Forse quello di cui abbiamo maggiormente bisogno è qualche sottile (sic!) cambiamento di prospettiva – qualcosa che noi tutti ci siamo lasciati sfuggire[3]

* Un ‘lavoro’ sui manoscritti matematici di Marx sarebbe molto opportuno.
Ci sono qui molti stimoli per considerazioni sulla dialettica della matematica e della natura, ma anche sulla formulazione della teoria del valore, della caduta tendenziale o della critica dell’economia [4].
Ad esempio, è importante notare che qui Marx sta sostanzialmente cercando, per il calcolo differenziale, quello che oggi si chiamerebbe comunemente un algoritmo.
Scrive Matarrese nell’introduzione:

«La tempesta provocata dall’immissione della nozione di variabile nella matematica è andata dunque a scuotere l’anima stessa della vecchia matematica: i suoi valori costanti con i suoi simboli immobili e artificiosi. Marx vuol rimuovere dalla loro immobilità questi simboli, non ricorrendo ad altri artifici o ‘stratagemmi’, ma portando l’elementare logica formale verso una superiore dialettica delle forme… Ci sembra che gli sviluppi della stessa logica formale vanno in questa direzione, indicata da Marx, attraverso e soprattutto la moderna teoria degli algoritmi, che va certamente potenziata, proprio in senso dialettico e forse proprio sui presupposti forniti da Marx. » (op. cit. p.20 sg.).
Interessante sarebbe anche chiedersi le ragioni materiali per la ‘immissione’ e la ‘fortuna’ della nozione di variabile e del calcolo differenziale (del torinese Lagrange) in un determinato svolto storico.
E chiedersi inoltre qualcosa riguardo la concomitanza tra la ripresa di interesse negli anni settanta da parte di Marx per questa nozione algebrica e la teoria economica del marginalismo (l’attuale monetarismo) che - guarda ‘caso’ - si sviluppa proprio dopo il 1870...
E per noi il 1871 rappresenta una data cruciale…
“Il culmine di un’epoca è fin quando cerca come e non cosa produrre”…ricordo dai Grundrisse; così, la borghesia, terminata la sua parabola storica, sùbito non cerca altro che un buco di teoria economica in cui rifugiarsi, assieme al proprio io, dallo spavento di un proletariato che ha trovato un per sé di classe sociale...?
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* Nelle pagine qui sopra, tratte da Parabole e catastrofi (cit.), è interessante leggere inoltre quanto dice René Thom riguardo le attuali modalità del conoscere:
Un problema di fondo della teoria dei sistemi e della teoria degli automi è: conoscendo le nuvole di punti che si possono generare in questo modo, come ricostruire il meccanismo interno – o il sistema di meccanismi interni – alla scatola nera?

Anche interessante risultano le considerazioni sull’utilità delle “storie eccezionali”, sempre al fine di conoscere la struttura interna del sistema… 


* Entanglement

“Faccio un salto parlando dell'entanglement, che tanto affascina ultimamente…” (e-mail B.7)

- Perché introdurre questo fenomeno quantistico parlando della biforcazione e del caso? [5]

- Perché è un fenomeno in cui un oggetto si presenta in due diversi punti dello spazio i quali agiscono, o reagiscono, simultaneamente, nel medesimo tempo, in maniera pressoché identica.

- Vuoi forse dire che se quell’oggetto è un organismo vivente e io lo uccido, posso venire accusato di duplice omicidio… magari da un tribunale intergalattico?

- La cosa è dibattuta…

- Non capisco…

-  Se ti capita un tribunale che ammette agli atti le dichiarazioni dei testimoni oculari sarai certamente imputato di duplice omicidio, dato che effettivamente sei stato visto uccidere in due luoghi diversi… Anche se poi sarà arduo per l’accusa spiegare come potevi essere contemporaneamente presente in due luoghi così lontani tra loro…Ma oggi l’ubiquità è di moda… e può affascinare anche un boia...

- Bisognerebbe però che gli investigatori avessero quanto meno trovato e messi insieme i due cadaveri…

- Non ce n’è sempre bisogno! L’accusa potrebbe convincere la giuria che ti sei accanito sui cadaveri distruggendone i corpi…
E la loro assenza ovviamente peserà su te come un aggravante di colpa...

- Capisco ! …Dalle tue parole però sembrano esserci anche tribunali con giudici che non si affidano a testimonianze soltanto oculari, che impongono l’habeas corpus… e giurie che vogliono sapere i due distinti cadaveri riuniti, da qualche parte, sopra un tavolo da dissezione…

- Ecco!... Tu spera solo che il caso e la fortuna ti facciano vincere la lotteria per un tribunale così felicemente combinato...

......dialogo incompiuto


[5] . Il giorno domenica 8 settembre 2019, B ha scritto a D :
«
.Perché introdurre questo fenomeno quantistico parlando della biforcazione e del caso? ... Perché se fosse dimostrato che anche a livello infinitesimo vige il determinismo più ferreo, potremmo concludere senza alcun dubbio che quella che i borghesi chiamano caso o libertà non è altro che un altro nome da attribuire all'ignoranza che abbiamo dei fenomeni complessi, tra i quali possiamo includere quelli umani ».

Glossa di D - Ciò potrebbe anche risultare ‘sperimentalmente’ (praticamente) indimostrabile, se si dimostrasse (teoricamente) trattarsi, ad esempio, del qui pro quo epistemologico di una questione inavvedutamente già risolta - come forse lo è già per noi!
(Cfr. qui, nella colonna di sinistra, il secondo brano citato da La strada che porta alla realtà di R. Penrose – vedi Nota 3).

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[1] . Cfr. K. Marx, Capitale, Libro I capitolo VI inedito, ed. Nuova Italia, Firenze 1969, pag. 7.
[2] . Fritjof Capra, Il Tao della fisica (1975), ed. Adelphi, Milano 1982, p. 214 segg..
[3] . Roger Penrose, La strada che porta alla realtà (2004), Rizzoli, Milano 2011, p.941, 1134, corsivi nostri.
[4] . Cfr. Lettera di Marx a Engels dell’8 gennaio 1968 , Carteggio, vol. V, Editori Riuniti, Roma 1972, pag. 131 seg.; – F. Engels, il frammento sulla Matematica, in Dialettica della natura, Editori Riuniti, Roma 1971, pag. 265 seg.; – K. Marx, Lineamenti fondamentali, vol. I, Nuova Italia, Firenze 1968, pag. 81 seg.; V.I.; – Lenin, Quaderni filosofici, in Opere scelte, vol. III, Editori Riuniti, Roma 1973, pagg. 393-400.